Nuova Riveduta:

Filippesi 3:12

Non che io abbia già ottenuto tutto questo o sia già arrivato alla perfezione; ma proseguo il cammino per cercare di afferrare ciò per cui sono anche stato afferrato da Cristo Gesù.

C.E.I.:

Filippesi 3:12

Non però che io abbia già conquistato il premio o sia ormai arrivato alla perfezione; solo mi sforzo di correre per conquistarlo, perché anch'io sono stato conquistato da Gesù Cristo.

Nuova Diodati:

Filippesi 3:12

Non che io abbia già ottenuto il premio, o sia già arrivato al compimento, ma proseguo per poter afferrare il premio, poiché anch'io sono stato afferrato da Gesù Cristo.

Riveduta 2020:

Filippesi 3:12

La corsa cristiana, il traguardo celeste e l'esempio di Paolo
Non che io abbia già ottenuto il premio o che sia già arrivato alla perfezione, ma proseguo la corsa se mai io possa afferrare il premio, poiché anch'io sono stato afferrato da Cristo Gesù.

La Parola è Vita:

Filippesi 3:12

Non voglio dire di essere già arrivato alla perfezione e di aver già ottenuto il premio, ma continuo la mia corsa per tentare di afferrarlo, perché anch'io sono stato afferrato da Cristo.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Filippesi 3:12

Non ch'io abbia già ottenuto il premio o che sia già arrivato alla perfezione; ma proseguo il corso se mai io possa afferrare il premio; poiché anch'io sono stato afferrato da Cristo Gesù.

Ricciotti:

Filippesi 3:12

Non che io abbia già ricevuto [il premio], o che già mi sia reso perfetto, ma sto dietro, se mai riesca ad afferrare quello, per cui sono stato anch'io afferrato da Cristo Gesù.

Tintori:

Filippesi 3:12

Esortazione a raggiungere con ogni sforzo la perfezione cristiana
Non che abbia già ricevuto il premio, o che sia già perfetto, ma continuo a correre per conquistare quello pel quale anch'io sono stato conquistato da Cristo Gesù.

Martini:

Filippesi 3:12

Non che io già tutto abbia conseguito, o che io sia già perfetto: ma tengo dietro a studiarmi di prendere quella cosa, per cui io pure fui preso da Cristo Gesù.

Diodati:

Filippesi 3:12

Non già ch'io abbia ottenuto il premio, o che già sia pervenuto alla perfezione; anzi proseguo, per procacciar di ottenere il premio; per la qual cagione ancora sono stato preso da Gesù Cristo.

Commentario abbreviato:

Filippesi 3:12

Versetti 12-21

Questa semplice dipendenza e serietà d'animo non sono menzionate come se l'apostolo avesse ottenuto il premio o fosse già reso perfetto a somiglianza del Salvatore. Egli dimenticò le cose che stavano dietro, per non accontentarsi delle fatiche passate o delle misure attuali della grazia. Si è proteso, si è proteso in avanti verso il suo obiettivo; espressioni che mostrano una grande preoccupazione di diventare sempre più simile a Cristo. Chi corre una gara non deve mai fermarsi prima della fine, ma avanzare il più velocemente possibile; così coloro che hanno il cielo in vista devono ancora avanzare verso di esso, con desideri e speranze sante e sforzi costanti. La vita eterna è un dono di Dio, ma è in Cristo Gesù; attraverso la sua mano deve giungere a noi, poiché ci è stata procurata da lui. Non si può arrivare al cielo come casa, se non attraverso Cristo come via. I veri credenti, nel cercare questa certezza, oltre a glorificarlo, cercheranno di assomigliare maggiormente alle sue sofferenze e alla sua morte, morendo al peccato e crocifiggendo la carne con i suoi affetti e le sue passioni. In queste cose c'è una grande differenza tra i veri cristiani, ma tutti ne sanno qualcosa. I credenti fanno di Cristo tutto, e pongono il loro cuore in un altro mondo. Se differiscono l'uno dall'altro e non hanno lo stesso giudizio nelle cose minori, non devono tuttavia giudicarsi l'un l'altro; mentre tutti si incontrano ora in Cristo e sperano di incontrarsi presto in cielo. Si uniscano in tutte le cose grandi in cui sono d'accordo, e attendano ulteriori lumi sulle cose minori in cui differiscono. I nemici della croce di Cristo non pensano ad altro che ai loro appetiti sensuali. Il peccato è la vergogna del peccatore, soprattutto quando se ne gloria. La via di coloro che si preoccupano delle cose terrene può sembrare piacevole, ma alla fine c'è la morte e l'inferno. Se scegliamo la loro strada, condivideremo la loro fine. La vita di un cristiano è in cielo, dove si trovano il suo capo e la sua casa, e dove spera di essere tra poco; egli pone i suoi affetti sulle cose di lassù; e dove è il suo cuore, lì sarà la sua conversazione. C'è una gloria riservata ai corpi dei santi, nei quali appariranno alla risurrezione. Allora il corpo sarà reso glorioso; non solo risuscitato alla vita, ma risuscitato a grande vantaggio. Osservate la potenza con cui avverrà questo cambiamento. Che possiamo essere sempre pronti per la venuta del nostro Giudice, cercando di far cambiare i nostri vili corpi dalla sua onnipotenza e chiedendo a lui ogni giorno di ricreare le nostre anime alla santità, di liberarci dai nostri nemici e di impiegare i nostri corpi e le nostre anime come strumenti di giustizia al suo servizio.

Riferimenti incrociati:

Filippesi 3:12

Fili 3:13,16; Sal 119:5,173-176; Rom 7:19-24; Ga 5:17; 1Ti 6:12; Giac 3:2
Giob 17:9; Sal 138:8; Prov 4:18; 1Co 13:10; 2Co 7:1; 13:9; Ef 4:12; Eb 12:23; 13:21; 1P 5:10; 2P 1:5-8; 3:18
Fili 3:14; Sal 42:1; 63:1-3,8; 84:2; 94:15; Is 51:1; Os 6:3; 1Te 5:15; 1Ti 5:10; 6:11; Eb 12:14; 1P 3:11-13
Fili 3:14; 1Ti 6:12
Sal 110:2,3; At 9:3-6,15; Ef 1:4; 2Te 2:13

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